"La 21° edizione del festival di danza contemporanea Autunno Danza sceglie come focus i protagonisti della danza autoriale italiana, presentando i più recenti frutti della loro maturazione artistica. Evitata la scorciatoia di una programmazione costretta entro i ranghi di un unico tema concettuale, o la proposta di una formalizzazione estetica unitaria, si adotta una postura flessibile, propensa al dialogo con gli altri codici delle arti contemporanee: dai ritmi dissestati e in loop della musica sperimentale alle pitture multidimensionali di cui il video si fa strumento, dall’hic et nunc dell’installazione performativa, alla vastità di letture e pieghe del testo letterario. La commistione di differenti vocabolari non implica tuttavia la rinuncia all’interesse specifico per il linguaggio della danza contemporanea nella sua accezione di ricerca del e sul movimento, ma al contrario accentua l'attenzione sulla capacità del corpo di essere duttile strumento di comunicazione non mediata, informazione impertinente e espressione vivace."
In collaborazione con Sardegna Teatro
Teatro Massimo, sala m3
COMPAGNIA MK
“Giuda”
con Biagio Caravano
musica e audio Lorenzo Bianchi Hoesch
coreografia Michele Di Stefano
organizzazione Anna Damiani e Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
produzione: mk 2014 in collaborazione con LEM International – Silentsystem
Attraverso l'ascolto solitario di un paesaggio sonoro che sembra anticipare sottolineare o irridere le azioni del performer - che agisce in realtà nel silenzio più assoluto - il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo, quel tempo che ha in serbo per il protagonista un percorso già scritto, che lo fa sprofondare nella condanna della ripetizione o nella misteriosa consapevolezza dell'iniziato.Il performer rimane sospeso tra queste due condizioni, aggrappato al momento che precede ogni azione; come un portiere nello spogliatoio prima della partita prefigura ciò che il suo corpo dovrà sforzarsi di compiere.
In collaborazione con Sardegna Teatro e Festival Tuttestorie
Teatro Massimo sala m1
ALESSANDRO SCIARRONI
“Joseph_Kids”
con Michele Di Stefano, Marco D’Agostin
produzione Corpoceleste_C.C.00#
in coproduzione con ARMUNIA/FESTIVAL INEQUILIBRIO
con il sostegno di Marche Teatro
in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese/La Scena dei Ragazzi
JOSEPH_kids vede in scena la presenza di un unico interprete, un uomo solo, davanti ad un computer portatile. L'interprete va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso, mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce e sorprendente e il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè.
In collaborazione con Sardegna Teatro
Teatro Massimo, sala m1
CRISTIANA MORGANTI
“Jessica and me”
creazione, direzione, coreografia e interpretazione: Cristiana Morganti
collaborazione artistica: Gloria Paris
disegno luci: Laurent P. Berger
video: Connie Prantera
consulenza musicale: Kenji Takagi
editing musica: Bernd Kirchhoefer
direttore tecnico: Jacopo Pantani
suono: Simone Mancini
tecnico luci: Sgommino Berselli
Produzione il Funaro - Pistoia
in coproduzione con Fondazione I Teatri - Reggio Emilia
Lei vuole che io danzi, oppure vuole che io parli? Dietro questa domanda, rivolta da Cristiana Morganti ad uno spettatore, si cela una delle chiavi di lettura di JESSICA AND ME.
In questo suo nuovo spettacolo, la storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, giunta a un momento importante del suo percorso, si ferma a riflettere su se stessa: sul rapporto con il proprio corpo e con la danza, sul significato dello stare in scena, sul senso dell’“altro da sé“ che implica il fare teatro.
Ne risulta una sorta di autoritratto idealmente a due voci (JESSICA AND ME) di efficace e spiazzante ironia, dove Cristiana rivela ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale. Un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi e progetti.
· Da venerdì 6 a lunedì 9 novembre
La Vetreria -sala Il Crogiuolo
“Genesía”
MANUEL ATTANASIO,
con la partecipazione di Andrea Colombu
a cura di Emanuela Falqui
L’installazione site-specific al piano terra della sala della Vetreria, accoglie il pubblico coinvolgendolo in un’esperienza multisensoriale che prende vita dal passaggio delle persone.
All’interno di un’ambientazione progettata dall’artista, i gesti spontanei e casuali dei corpi mettono in moto inconsapevolmente una serie di effetti visivi e uditivi, creando un itinerario unico e personale.
In questo percorso sperimentale, si sovrappongono movimenti naturali e fenomeni programmati, in cui sono integrati elementi della sound art e dell’arte cinetica per stimolare la percezione e i sensi del visitatore in un gioco continuo di nuove sensazioni, eventi inaspettati e momenti di sospensione.
Manuel Attanasio è cantante, musicista elettronico, performer e artista visuale. Le sue opere sono il risultato di una ricerca che unisce il mondo della musica e dell’arte visiva. Lo studio del suono legato alle frequenze, alle vibrazioni, alla natura e ai rumori quotidiani, rendono le sue installazioni animate e pulsanti di energia vitale. Attanasio mescola continuamente materiali organici e artificiali creando un binomio costante tra natura e tecnica digitale.
Andrea Colombu, artista designer collabora all’opera “Genesía” con i suoi video.
www.facebook.com/MANUELATTANASIO
· Venerdì 6 novembre, ore 21
La Vetreria- Sala il Crogiuolo
ANNAMARIA AJMONE
“Tiny”
di e con Annamaria Ajmone
musiche Marcello Gori
disegno luci Giulia Pastore
consulenza artistica Giovanna Cicciari
organizzazione e cura Giulia Basaglia
Vincitore Dnappunti Coreografici 2014 nell’ambito di Festival RomaEuropa
Tiny porta avanti la ricerca iniziata con il precedente lavoro [In]Quiete. Se quest’ultimo è incentrato sull’analisi delle tensioni fisiche e psichiche indotte dall’esterno, Tiny vuole essere un lavoro più raccolto, più intimo, un viaggio tra la pelle e le ossa in una metamorfosi continua.
La ricerca coreografica indaga il termine "abbandono" inteso come "affidarsi a se stessi",perdersi nel proprio spazio interiore.
In Tiny il corpo è esplorato come un archivio popolato da memorie personali e culturali, fantasie, forze invisibili, echi lontani, suoni, odori, immagini. Individuo e seleziono tracce di me, costruisco un percorso da attraversare. Il processo di metamorfosi interiore si confonde con quello esteriore, contamina lo spazio in un gioco di risonanza.
· Venerdì 6 novembre, ore 22
La Vetreria- Sala il Crogiuolo
ALESSANDRA GIURA LONGO
“Souffle”
Brani di Globokar, Cage, Steve Reich, Petrassi, Berio, Aperghis e Castald
Souffle è una performance nella quale sono esplorate tutte, o quasi, le possibilità musicali di un’ interprete. Fare musica con tutto il corpo. Con i gesti. Con la voce. Che può parlare, cantare, gridare, ridere, singhiozzare. Con le parole. Con il fiato, le souffle, manifestazione delle emozioni più intime, libero o dentro gli strumenti, che sono un prolungamento del corpo stesso. O ancora estenderne le possibilità, suonando altri strumenti o moltiplicandoli in un gioco sonoro di specchi creato con l’aiuto della tecnica.
· Sabato 7 novembre, ore 21
La Vetreria- Sala il Crogiuolo
ARNO SCHUITEMAKER
“The Fifteen Project”
Concept e coreografia: Arno Schuitemaker (creazione in collaborazione con i danzatori)
Eseguito da: Manel Salas Palau, Mitchell‐Lee van Rooij
Composizione musicale: Wim Selles
Disegno luci: Ellen Knops
Costumi: Judith Abels
Con un ringraziamento speciale a: Guy Cools
Due uomini. Concentrati e disarmanti. Con le dita che puntano, il busto che si curva vigorosamente, e i corpi che si sostengono gli uni con gli altri, i loro movimenti diventano contagiosi e sorprendentemente percettibili nel loro mutare senza sforzo dall’ordinario allo straordinario.
Arno Schuitemaker ha creato The Fifteen Project | DUET traendo ispirazione dalla scienza dei neuroni specchio, neuroni che abbiamo tutti e mediante i quali siamo in grado di condividere i nostri movimenti in modo impercettibile. Questo duetto fa parte del quindicesimo progetto di Schuitemaker (fifteenth project), nel quale il coreografo prosegue la ricerca sulla relazione fra performer e pubblico e suggerisce quella che è un’implicita domanda sul corpo: come mi pongo in relazione con l’altro?
· Sabato 7 novembre, ore 22
La Vetreria- Sala il Crogiuolo
Piccola Compagnia della Magnolia
“ZELDA / Vita e Morte di Zelda Fitzgerald”
Di Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Con Giorgia Cerruti
Non voglio che tu mi veda diventare vecchia e brutta.
Meglio sarebbe morire entrambi appena compiuti i trent’anni
Zelda Sayre Fitzgerald: artista eccentrica poliedrica, moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald. Autrice nel 1932 del meraviglioso romanzo autobiografico “Lasciami l'ultimo valzer”. Morì all'età di quarantotto anni in circostanze oscure nell'incendio dell'ospedale psichiatrico in cui era ricoverata a causa della sua grave forma di schizofrenia. Una donna dagli atteggiamenti anticonvenzionali e spregiudicati, considerata una proto-femminista. Zelda e Fitzgerald, uniti da una straziante e struggente storia d’amore, sono stati un'icona della nuova Età del jazz in America e successivamente sono diventati negli anni ’20 un modello per l’Europa, attraversata dalla coppia durante i lunghi ed estenuanti ricoveri di Zelda.
Sull'ultimo giaciglio dell’artista, sola e convalescente per congestione d'idee in un letto di un oscuro ospedale psichiatrico della provincia americana, si ripropongono le parole di una Zelda già in attesa della morte, otto anni dopo il compagno. E da sotto il lenzuolo vengono estratti come rigurgiti dell'anima i simboli di una vita: un pegno d'amore di Scott, carte, lettere, giornali, fotografie
– La Vetreria- Sala il Crogiuolo
CRISTINA RIZZO
“ Bolero Effect ”
Concept e Coreografia Cristina Rizzo
Performance Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo, Simone Bertuzzi
Elaborazione sonora e Djing Simone Bertuzzi aka PALM WINE
Disegno luci e Direzione tecnica Giulia Pastore
Cura e distribuzione Chiara Trezzani
Produzione CAB008 con il sostegno di Regione Toscana e MiBACT
Coproduzione Biennale di Venezia Danza In collaborazione con Terni Festival
BoleroEffect è un tracciato, un percorso che si sviluppa come un oggetto coreografico attorno all’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è la partitura orchestrale più popolare esistente al
mondo, una musica che tutti conoscono e riconoscono. Dato questo punto di partenza sarà possibile verificare una condizione del corpo in ‘apertura massima’, forzare la traiettoria sinuosamente
accattivante di una massa eccitata. Ma che cosa è effettivamente un Bolero? È come un’isola deserta. Un luogo dove ri-cominciare, lontano dai continenti, un tracciato sonoro dentro cui trovare
delle brecce, dove praticare delle turbolenze corporee e un’erotica del corpo tesa a rompere il quadro della compostezza spingendosi verso altre dimensioni, un luogo dalle molte risonanze
esistenziali.
Sul piano musicale il progetto si articola intorno alla ricerca di sonorità border-crossing di ritmiche da ballo pensate come una corsa archeologica a partire dal Bolero di Ravel. L’ambiente sonoro, in cui si inscrive la partitura coreografica, è costruito su flussi decrescenti e dilatazioni come in una sorta di dance hall post- globale. Il tentativo è quello di attivare un luogo di co-abitazione, un luogo utopico della scena dove figura e sfondo perdono i propri limiti.
Ore 22
INIRE, audio video project di M. Dancewicz e K. Pawlik
(a cura di Spaziomusica)
La Vetreria- Sala il Crogiuolo
SPAZIODANZA-TICONZERO-SPAZIOMUSICA
“Esercizi di vertigine”
Concept: Alessandro Olla e Fabrizio Casti
Coordinamento coreografico: Momi Falchi
Musiche live: Alessandro Olla e Fabrizio Casti
Video: Valentino Nioi
Danzatrici: Donatella Cabras e Francesca Massa
Coproduzione: Ticonzero, Spaziomusica e Spaziodanza
Esercizi di vertigine è un progetto in cui le immagini, i suoni acustici, i suoni elettronici, la danza e ogni ulteriore componente sensibile risponde alle esigenze espressive delle altre, dando forma a una macrocomposizione in cui, senza intervalli, si passa da un frammento musicale e visivo all’altro. I diversi segni si collegano, legano, uniscono in continua alternanza tra udibile e non udibile, visibile e non visibile in un rito le cui coordinate spaziali, temporali e performative tracciano impronte chiare ed assieme enigmatiche, sedimentate nel tempo.
www.spaziodanzacagliari.ijmdo .com
Ore 22
Ensemble Sinogerman Sounds
N. Lutz, Z. Zhang, L. Yu
Musiche di: G. Mirzayeva, M. Pusceddu, Y. Zhao, S. Pope, F. Maggio
(a cura di Spaziomusica)
Teatro Auditorium Comunale
COMPAGNIA ENZO COSIMI
“Sopra di me il diluvio”
Regia, coreografia, scene, costumi Enzo Cosimi
Collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi
Interprete Paola Lattanzi
Video Stefano Galanti
Musiche Chris Watson, Petro Loa, Jon Wheeler
Fruste sciamaniche Cristian Dorigatti
Disegno luci Gianni Staropoli
Organizzazione Maria Paola Zedda
In collaborazione con Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Arteven, , Milano Teatro Scuola Paolo Grassi.
Presentato in prima assoluta alla Biennale di Venezia 2014
“Esaurito il paradigma della postmodernità, si ipotizza l’apparire di un Nuovo Uomo che si affaccia ad un paesaggio arcaico, tribale di cui il continente africano rappresenta l’emblema. Un’Africa urlata, violata che, nonostante i massacri senza fine a cui è sottoposta da sempre, riesce a restituirci una visione di speranza. Anche questo lavoro, come Welcome to my world, focalizzerà una scrittura di danza scarna, ossuta, un campo percettivo vuoto in cui si vive in uno stato irreale, visionario. Partiture di gesti, movimenti, in apparenza semplici ma che riportano alla complessità del lavoro sulla “presenza”, sull’atto performativo, sulla percezione del sistema nervoso a discapito di quello muscolare. Amplificare in scrittura coreografica fenomeni naturali che tendiamo a considerare scontati e renderli visivamente come campi che sconfinano verso una spiritualità laica, una metafisica del corpo, un pellegrinaggio di meditazione”. Enzo Cosimi
Teatro Auditorium Comunale
COMPAGNIA ABBONDANZA BERTONI
“Esecuzioni”
di e con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
regia Michele Abbondanza
collaborazione al progetto Tommaso Monza
luci Andrea Gentili
direzione tecnica Andrea Gentili e Alberta Finocchiaro
sartoria Chiara Defant
organizzazione e ufficio stampa Dalia Maci e Francesca Leonelli
“Ognuno dei due interpreti segue il suo percorso nello spazio, nel tempo e nelle forme che assume a seconda degli stati d’animo che attraversa e che possono svilupparsi, regredire, ritornare ma anche sovrapporsi stratificandosi, creando quindi ancora nuove azioni come sommatoria di quelle precedenti. Nell’ignoranza dell’altro, provando a restare sul proprio percorso, ben sapendo comunque di appartenere e rientrare nella stessa immagine. Nell’avvenire di queste due libere “Esecuzioni”, si percepisce un crescendo di considerazione reciproca, fino a quando i due sentieri solitari cominciano a incrociarsi, trovando inizialmente rari punti in comune e poi via via incontrandosi sempre più frequentemente; anche aggrappandosi, in questo naufragio comunicativo, l’uno all’altro come due naufraghi al legno della zattera, non per amore del legno ma per amore della propria salvezza e quindi di sé.” Michele Abbondanza
Teatro Auditorium Comunale
COMPAGNIA SIMONA BUCCI
“ Enter Lady Macbeth”
Coreografia e concezione scenica: Simona Bucci
Musiche originali: Paki Zennaro
Disegno luci: Gabriele Termine
Interpreti: Eleonora Chiocchini, Maru Rivas, Sara Orselli, Françoise Parlanti, Frida Vannini.
Coproduzione: Festival Danza Estate di Bergamo; Festival Orizzonti di Chiusi
Organizzazione: Marika Errigo
Promozione: Ilaria Baldo
Con il sostegno di: MiBAC, dip. dello spettacolo dal Vivo; Regione Toscana
ISPIRATO ALLA TRAGEDIA MACBETH DI SHAKESPEARE
Ancora una volta il tema di fondo è l’indagine della condizione e della natura umana, sia pure in rapporto al problema del potere e del suo esercizio. Il senso della tragedia è il trasferimento dal piano magico e fatale a quello psicologico e umano, Lady Macbeth diventa creatura della notte come le streghe e questo suo sostituirsi, con la sua presenza fisica di donna, a quegli esseri che appaiaono mere esalazioni della terra e dell’aria, sottolinea la transizione progressiva dal piano metafisico a quello umano.
Il principio che governa l’intera struttura del Macbeth è l’antitesi. Il femmineo qui indagato rappresenta il nucleo creatore e distruttore degli eventi stessi, forza che incita, che muta, che stimola, esalta, condanna, arma, in un percorso fatto di promesse, potenzialità, ambizioni, paure, colpe, rimorsi, punizioni e follia come umano riflusso di coscienza.
Teatro Auditorium Comunale
COMPAGNIA VIRGILIO SIENI
“ Sonate Bach”
coreografia e regia Virgilio Sieni
musica J.S. Bach Tre Sonate per violoncello e pianoforte (BWV 1027, 1028, 1029)
con Ramona Caia, Giulia Mureddu, Jari Boldrini, Nicola Cisternino
costumi Giulia Pecorari
luci Virgilio Sieni
produzione Daniela Giuliano
Sono 11 coreografie che deflagrano nel gesto del dolore e della pittura, e ci rammentano altrettanti avvenimenti tragici accaduti nei conflitti recenti: Sarajevo, Kigali in Rwanda, Srebrenica, Tel Aviv, Jenin, Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Bentalha, Kabul.
11 date emblematiche raccolte intorno agli 11 brani che compongono le 3 Sonate di J.S.Bach. Fotografie di corpi che si diluiscono attraversando la dinamica e la figura, cercando un approccio irrisolvibile all’orrore.
La danza qui afferma lo sforzo di evocare da queste macerie di esistenza una bellezza impossibile e paradossale, da cesellare con lo strumento etico e politico per eccellenza: il gesto. L’attenzione torna quindi alla questione del corpo, al suo significato, alla sua complessità e attualità.
La sola risposta che si offre è ancora quella rivolta allo sguardo del pittore del ‘300: la sublimazione della tragedia nella trasfigurazione artistica senza commento, che coinvolge insieme l’umano e il sacro, il singolare e l’universale. Le 11 danze che si succedono hanno l’aspetto di ballate; allo stesso tempo sono una continua dedica in memoria, riferita agli eventi che segnano iconograficamente il tessuto coreografico.
Teatro Auditorium Comunale
RAFFAELLA GIORDANO- MARIA MUNOZ
“ L’incontro”
Scrittura coreografica e interpretazione Maria Muñoz Raffaella Giordano
Collaborazione artistica Pep Ramis
Assistente Leo Castro
Parole e dialoghi Maria Muñoz, Raffaela Giordano
Paesaggio sonoro Pep Ramis
Collaborazione micropartiture musicali Matteo Milani
Frammenti musicali JS Bach, CF Abel
Ideazione Luci Luigi Biondi, August Viladomat
Costumi CarmepuigdevalliplantéS
Assistenza tecnica Punt de Fuga
Fotografia Andrea Macchia et Jordi Bover
Produzione esecutiva Eduard Teixidor
Produzione 2013 Mal Pelo Girona Spagna, Sosta Palmizi Cortona Italia
Coproduzione Théâtre des Bernardines, Festival Dansem, Marsiglia Francia
Sostegno L'Arboreto Teatro Dimora di Mondaino Italia, L'animal a l'esquena Celrà Spagna
Da quanto tempo credi che siamo qui?
“Quando si conosce la danza di Maria Muñoz, quando si frequenta quella di Raffaella Giordano, se si prova a visualizzarle insieme, si è colpiti in principio dalle differenze di fisicità e dinamismo della danza, poi più segretamente, si percepisce una sorta di comunità possibile che rileva di un’integrità, di un’intensità di presenza. È bastato un “nulla” o quasi perché s’incontrassero e subito, si manifestasse l’evidenza di una coabitazione in scena estremamente commovente. É da questo senso di condivisione possibile, dalla profonda verità di ciascuna che nasce il desiderio di farle incontrare.”
Alain Fourneau
WORKSHOP
· Domenica 1 novembre
LA VETRERIA
“La verità del movimento”
workshop intensivo con Cristiana Morganti
Questo workshop vuole incoraggiare i partecipanti a scoprire e investigare le infinite possibilità espressive del proprio corpo e della propria voce.
Seguendo stimoli, spunti e proposte articolate, lavorando sulla precisione dei dettagli e sulle diverse qualità di movimento, si arriva all’elaborazione danzata di gesti e movimenti personali, nati da improvvisazioni individuali o di gruppo.
L’idea è di condividere un’esperienza intensa e creativa che parte dall’urgenza di esprimere qualcosa di vero ed autentico, qualcosa che appartiene alla parte più profonda del nostro essere
per danzatori, attori e tutti coloro interessati alla creatività e alla poesia del movimento (max 20 partecipanti)
ORARI:
10.30 – 13.00 / pausa pranzo / 14.30 – 17.00
· Da ottobre 2015 a gennaio 2016
LICEO SIOTTO PINTOR
“Creatività Contemporanea”